Empowerment - Effetti della Violenza Domestica sulle Donne e sui Figli


L’espressione violenza domestica designa tutti gli atti di violenza fisica, sessuale, psicologica o economica che si verificano all’interno della famiglia o del nucleo famigliare o tra attuali o precedenti coniugi o partner, indipendentemente dal fatto che l’autore di tali atti condivida o abbia condiviso la stessa residenza con la vittima. Definita anche, violenza da partner intimo è statisticamente agita, in termini significativi, più frequentemente dagli uomini sulle donne. Scopriamo quali sono gli effetti di questo fenomeno.

EFFETTI DELLA VIOLENZA DOMESTICA SULLE DONNE. 
La donna che subisce violenze domestiche richiede interventi sanitari in misura molto maggiore delle altre donne; spesso è costretta a recarsi dal medico o al Pronto Soccorso perché é stata ferita o ustionata, perché ha lividi, fratture, lesioni, perché ha contratto dal partner, marito o compagno, malattie veneree o per abortire, a seguito di violente aggressioni fisiche. 

Vive nella paura continua di sbagliare, di dire o fare qualcosa che possa scatenare la reazione violenta del maltrattatore; si sente insicura e indifesa. nella propria casa; é perennemente in ansia per sé e per i propri figli; ha disturbi del sonno e della digestione. Gli insulti, le offese, le umiliazioni, le minacce, che spesso precedono o accompagnano la violenza fisica, intaccano giorno dopo giorno la stima di sé, la portano a essere passiva, incapace di prendere decisioni, a cadere nella depressione o a pensare al suicidio; anche queste sono “ferite” che devono essere curate e che richiedono interventi specialistici e tempi lunghi per essere rimarginate. 


Alcune cercano di minimizzare o negare il problema; altre ricorrono all’uso di alcool o droghe per tentare di sopravvivere alla sofferenza e al dolore di una vita personale e familiare distrutta. A tutto questo si sommano spesso danni materiali: molte donne hanno rinunciato ad un’occupazione fuori casa per accudire ai figli, altre devono frequentemente assentarsi dal lavoro o addirittura lasciarlo – a seguito di attacchi particolarmente violenti o perché insultate e minacciate anche di fronte a colleghi o datori di lavoro – e si ritrovano così totalmente dipendenti dal partner, escluse, limitate o controllate nell’uso del denaro a disposizione in famiglia. 

Se poi decidono di separarsi, alla sofferenza e al dolore per una relazione fallita e finita, si aggiungono le difficoltà materiali per pagare le spese di una separazione (che in una situazione di violenza può essere lunga e difficile), per far fronte a impegni economici non voluti, spesso assunti sotto minacce o costrizioni, per trovare o ri-trovare lavoro, con la prospettiva reale di perdere il tenore di vita precedente. 

Ciascuna donna reagisce in modo diverso, ma tutte soffrono della solitudine e dell’indifferenza sociale: spesso non vengono credute, perché il loro partner, fuori della famiglia, è una persona “normale”, insospettabile, perdono le loro amicizie, si sentono sole, piene di dubbi, di vergogna e di sensi di colpa. É importante Ascoltare la donna e credere a quello che dice; questo contribuisce a rompere l’isolamento. Non giudicarla e darle fiducia; questo contribuisce a ridarle forza e stima di se stessa. Indirizzarla a un Centro antiviolenza specializzato; insieme ad altre donne potrà decidere come uscire dalla violenza e riappropriarsi della propria vita.


EFFETTI DELLA VIOLENZA DOMESTICA SUI FIGLI.
Assistere a episodi di violenza del padre contro la madre è per un/a bambino/a un’esperienza traumatica, da cui viene segnato/a profondamente. Può essere ferito/a nel tentativo di proteggere la madre o può essere vittima diretta della violenza. Ma anche quando non viene coinvolto/a direttamente, vive nell’incertezza, nella tensione, nella paura; non capisce che cosa stia accadendo, si sente impotente e spesso pensa di essere la causa della violenza. 

Anche se non è detto che diventerà un/a adulto/a che esercita o subisce violenza, è dai genitori che impara come muoversi nel mondo, come comportarsi con gli altri: a volte si identifica col padre maltrattante, perché percepito più forte e tende a disprezzare la madre; a volte si assume responsabilità da adulto/a, cercando di proteggere la madre o i fratelli dalle aggressioni. 

Ciascuno/a reagisce in modo diverso, a seconda della frequenza e dell’intensità degli attacchi, della sua età e del suo sesso, ma l’aver assistito, magari nella stessa stanza, alla violenza del padre contro la madre, avrà gravi, indelebili conseguenze sul suo sviluppo emotivo e cognitivo. Alcuni esprimono rabbia e aggressività: è così che hanno imparato a reagire ai conflitti. Altri si chiudono in se stessi, si isolano e diventano eccessivamente passivi: è così che hanno imparato a evitare le esplosioni di violenza. Hanno problemi di sonno, disturbi dell’alimentazione, difficoltà a scuola. 


Per gli adolescenti, poi, la conquista dell’autonomia e la capacità di controllare le proprie emozioni diventano estremamente difficili in un contesto di violenza familiare: i ragazzi e le ragazze possono cercare di fuggire dalla situazione e dai problemi con l’uso di alcol e droghe o con matrimoni e gravidanze precoci, o rifiutare la scuola, o comportarsi in modo aggressivo fino alla delinquenza; possono soffrire di ansia e depressione ed arrivare all'autolesionismo. 

La violenza domestica, insomma, priva i figli di un ambiente sicuro in cui giocare, crescere e vivere serenamente la propria infanzia e la propria adolescenza. É importante: Ascoltare il bambino o la bambina e credere a ciò che dice: forse è la prima volta che parla di questo terribile segreto. Rassicurarlo/a: quello che succede in casa non è colpa sua. Aiutare e sostenere la madre: questo è spesso un modo efficace per proteggere anche i figli.

(Courtesy of Save The Children)

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